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Ben ritrovati a tutti.
In questa newsletter affronteremo un problema ancora poco conosciuto ma che rapidamente si sta diffondendo anche in Italia, creando non poche complicazioni al normale management di stalla.
La mastite bovina da Prototheca
Essa è stata descritta per la prima volta da Lerche nel 1952; da allora è stata segnalata in numerose parti del mondo, principalmente come patologia mammaria di origine ambientale ad insorgenza sporadica.
Le forme endemiche di Protothecosi mammaria, osservate generalmente nei Paesi tropicali, sono state associate alle peculiari condizioni climatiche di quelle zone, che favoriscono la rapida moltiplicazione di questo microrganismo nell’ambiente.
LE PROTOTHECHE
- Alghe microscopiche ampiamente diffuse nell'ambiente.
In condizioni naturali la mastite da Prototheca si manifesta come una patologia della ghiandola mammaria.
L’esordio della mastite è generalmente asintomatico o sub-clinico con il solo innalzamento del valore di cellule somatiche nel latte. Con il progredire dell’infezione, si possono manifestare coaguli nei primi getti, aspetto acquoso del latte e progressiva diminuzione della produzione lattea. In condizioni naturali, la maggior parte delle bovine infette con forme di mastite cronica elimina significative quantità di microalghe.
Il rischio maggiore di contrarre una infezione mammaria da Prototheca si ha nelle prime settimane di lattazione.
La Prototheca predilige habitat ricchi di umidità e di sostanza organica. Le condizioni favorevoli sono ampiamente presenti nell’allevamento bovino, dove le microalghe possono contaminare abbeveratoi (acqua e zone circostanti), mangiatoie (alimenti quali mangimi, foraggi, insilati), feci, lettiere, liquidi di percolazione, tettarelle e impianti di mungitura. Anche i vitelli, alimentati con latte di bovine infette, possono fungere da efficiente fonte di contaminazione ambientale attraverso l’eliminazione fecale.
PROFILASSI E CONTROLLO
Quella sostenuta da Prototheca è sicuramente una tra le forme di mastite più difficile da prevenire ed eradicare.
L’applicazione di un tipico protocollo di eradicazione per le mastiti contagiose ed il miglioramento delle condizioni igieniche dell’allevamento, al fine di limitare la contaminazione ambientale, generalmente si dimostrano efficaci nel ridurre la prevalenza di infezione.
Le principali misure da adottare sono rappresentate da:
. identificazione degli animali infetti
. identificazione e controllo delle fonti di contaminazione ambientale
Una positività riscontrata va controllata mediante miglioramento delle condizioni igieniche dell’ambiente di stabulazione.
GLI ABBEVERATOI DEVONO ESSERE SOTTOPOSTI AD ACCURATA PULIZIA PERIODICA, SOSTITUENDO QUELLI DI DIFFICILE PULIZIA.
. monitoraggio sulla presenza di infezione in allevamento mediante esami di laboratorio
Il problema è serio. Cosa fare per prevenire o evitare queste possibilità?
Noi abbiamo LA SOLUZIONE. La vedremo nella prossima newsletter.
Arrivederci al prossimo appuntamento!
Fabio B.
RAM POWER srl
Viale Lombardia, 49
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tel. +39 02 90962196